22/02/2021

Gli infortuni, nonostante i tanti corsi di formazione, non diminuiscono. E’ lecito chiedersi “la formazione alla sicurezza serve?”. Risponde Renata Borgato.

Dipende da quale formazione. Quella che trasmette prescrizioni, procedure, detta comportamenti probabilmente no.

Quella abilitante, di ampio respiro, atta a fornire non schemi di comportamento predefiniti, ma mappe per orientarsi ed esplorare territori sempre mutevoli e cangianti, sì.

Una formazione utile a far aumentare la sicurezza serve ad acquisire la capacità di porsi correttamente in situazioni di crescente incertezza, consapevoli delle proprie possibilità di scelta e delle connesse responsabilità che ciò comporta.

La formazione deve far crescere complessivamente le persone, deve contribuire alla capacità di essere protagonisti in un società che cambia a ritmo esponenziale.

La formazione quindi o è “umanistica”, cioè pone al centro la persona e usa i contenuti per favorirne lo sviluppo, o non è.

Dipende dalle modalità con cui la si eroga. Ma ciascuno apprende a modo suo. Kolb,- ma non solo Kolb -  lo ha spiegato con efficacia.  Non basta conoscere e usare una sola metodologia. È necessario padroneggiare un mix di stimoli che permettano di raggiungere ciascuno dei partecipanti.

Ma soprattutto dipende da un prerequisito: l’elemento dirimente è costituito dalla coerenza organizzativa tra le enunciazioni di principio e le strategie dell’impresa. Essa deve confermare quotidianamente e costantemente il proprio interesse al “buon” lavoro e dimostrarlo con scelte concrete.

Un modo per farlo consiste nel mettere a disposizione dei lavoratori (ma proprio di tutti, anche di quelli che operano in appalto in modo da evitare segnali contraddittori) degli strumenti interattivi di diffusione attraverso i quali far pervenire ai lavoratori informazioni sempre “fresche”, utilizzabili quando serve e dove serve.

È opportuno che essi siano bidirezionali (up down, bottom up) in modo da permettere ai lavoratori stessi di contribuire al miglioramento della sicurezza aziendale e di inviare a loro volta segnalazioni e contributi. L’applicazione concreta di quanto appreso nelle sessioni formative rafforza l’efficacia della formazione e valida sul campo quanto appreso in aula.

Quindi strumenti quali Help’s (www.helpsnavigator.com) servono non solo a gestire correttamente la sicurezza, a trasmettere informazioni, a capitalizzare i momenti di formazione pregressa, ma indirettamente a renderla più efficace.

E adottarli conferma più di ogni dichiarazione teorica l’interesse dell’impresa per la sicurezza.

 

Renata Borgato

Formatrice senior. I suoi corsi sono rivolti al perfezionamento delle competenze soft, ai temi della sicurezza sui luoghi di lavoro e alla formazione dei formatori. Ha pubblicato libri sui temi della formazione, occupandosi delle metodologie innovative. Attualmente insegna presso la Facoltà di Psicologia dell'Università di Milano Bicocca.